La Couperose (dal latino cuprum che significa rame come il colore rosso della pelle che ne è afflitta) è una particolare condizione cutanea caratterizzata appunto dal colorito rosso diffuso, e viene considerata un inestetismo della pelle più che una vera e propria malattia.
Si tratta di un complesso di eritrosi (condizione permanente e prolungata di eritema) e di teleangectasie (letteralmente rottura dei vasi lontani dal cuore), che colpisce prevalentemente le gote. I piccoli vasi assumono un tragitto irregolare con disposizione tipica di “ali di farfalla” che, nei casi più complessi, possono estendersi sul naso e in altre zone del viso.
Quando alla manifestazione cutanea è associata una follicolite, si parla di sindrome “rosacea”.
In questo caso, trattandosi di una reale patologia, è necessaria una terapia farmacologica piuttosto che un intervento cosmetico.
Nella semplice couperose l’arrossamento può apparire in seguito a:
-INFLUSSI EMOZIONALI: definiti flush, provocano un violento arrossamento delle guance, del naso e del collo. Il mediatore responsabile di questi fenomeni, che alla lunga possono provocare una forma di vaso dilatazione permanente, è l’adrenalina.
-SBALZI TERMICI E AMBIENTALI: Il repentino passaggio dal freddo al caldo può causare rossore diffusi al viso.
-DISTURBI DIGESTIVI: L’incompatibilità a determinati alimenti, l’ingestione di bevande alcoliche o il troppo caldo possono rappresentare una altra causa.
-ECCESSIVA ESPOSIZIONE AI RAGGI ULTRAVIOLETTI: I raggi ultravioletti, in particolare gli UV B, a causa della loro elevata energia provocano vasodilatazione con un conseguente aumento del flusso sanguigno e un suo ristagno.
-FENOMENI DI ECCESSIVA POROSITÀ DELL’ENDOTELIO DEI CAPILLARI: Quest’ultima condizione può essere dovuta a meccanismi ormonali, per cui particolarmente soggette sono le donne che si avvicinano alla menopausa.
La Couperose è infatti molto più frequente nelle donne, si sviluppa in prevalenza su pelli fini, ipolipiche e facilmente irritabili; può comunque regredire ed essere attenuata con opportuni trattamenti cosmetici.
Va detto infatti che, una volta instauratasi non è più eliminabili e anzi, se viene trascurata o curata in modo errato può evolvere verso forme patologiche serie come la rosacea descritta prima oppure il “rinofima “in cui l’infiammazione colpisce anche il naso che si fa gonfio e violaceo.
I trattamenti cosmetici dovrebbero agire su due direttrici: creare un “film” che attenui l’effetto di rapidi sbalzi termici e filtrare le radiazioni eritematogene (UVB) che possono causare la vasodilatazione.
Risultano pertanto indicati i prodotti con caratteristiche protettive e coprenti come quelli a base di ossido di zinco.
Quest’ultimo, oltre a possedere una discreta azione disarrossante, svolge una notevole azione riflessante nei confronti dei raggi ultravioletti.
Dal punto di vista fitocosmetico si sfruttano le attività capillari protettrici del fattore vitaminico P (bioflavonoidi) e della vitamina C presente nei frutti di bosco e numerosi altri vegetali. Molto utili si dimostrano gli antocianosidi (glucosidi), sostanze chimicamente simili ai flavonoidi ma di colore rosso viola abbondantemente presenti nel mirtillo.
Le saponine (triterpeniche e steroidi che) rappresentano un ulteriore ausilio naturale agli arrossamenti causati dalla couperose, esse sono un insieme di glucosidi di origine naturale con la proprietà di schiume giare quando si agita una loro soluzione acquosa.
La medicina popolare ha sempre fatto largo impiego di piante a contenuto saponinico: ippocastano, edera, rusco, centella ecc… Naturalmente le prerogative benefiche di queste piante sono conosciute e utilizzate in campo dermocosmetico.
Infatti le loro principali attività sono quelle antinfiammatorie, astringenti e sulla permeabilità capillare.
Altre piante con caratteristiche decongestionanti e normalizzanti sulla circolazione sanguigna sono la calendola, che oltre a contenere saponine triterpeniche è ricca di flavoxantine, oli essenziali e mucillagini e la conosciutissima camomilla i cui principi attivi (azulene, bisabololo, apigenina), svolgono azioni decongestionanti lenitive.
Oltre agli interventi fitocosmetici fin qui descritti è molto importante rispettare anche regole igienico alimentari e non sottovalutare le cause interne comprese quelle psicosomatiche ed endocrine.
Se, per quanto riguarda l’alimentazione, seguire alcune norme porta miglioramenti quasi immediati, più difficile e lento è l’iter “neurovegetativo”.
Innanzitutto, occorre escludere dalla propria dieta gli alcolici, dolci elaborati e i cibi piccanti.
In secondo luogo, vanno privilegiate le verdure fresche e frutta, in particolare quella ricca di vitamina C e di vitamina P.
Infatti, l’acido ascorbico favorisce la ricostruzione della sostanza intracellulare e dell’endotelio basale mentre i bioflavonoidi agiscono sulle alterazioni della resistenza e della permeabilità capillare.