Le “lentigo solari”, comunemente chiamate “macchie della pelle” o “macchie solari”, sono fastidiosi inestetismi che si presentano come chiazze di forma irregolare, non ben definita, tipicamente nelle zone esposte al sole.
Il loro colore può variare dal nocciola, al rossastro, al bruno, al marrone scuro, mentre le dimensioni possono essere di pochi millimetri fino ad uno o più centimetri.
Le sedi più comunemente colpite sono il volto, il decolletè, le spalle, il dorso delle mani, le avambraccia e tutte le sedi che, nel corso della nostra esistenza, sono state più esposte ai raggi solari.
Il sole è il principale responsabile della loro insorgenza.
I raggi ultravioletti interferiscono infatti con la melanogenesi, ossia il meccanismo che porta alla sintesi della melanina (il pigmento che colora la nostra pelle), con incremento della produzione di quest’ultima e comparsa della lentigo solare.
Oggi ci sono molte evidenze scientifiche di un legame fra macchie della pelle e formazione di sostanze ossidanti (radicali liberi).
Le macchie derivano dall’accumulo di pigmenti (lipofucsine, melanine) a livello delle cellule ed ovviamente, nella pelle sono molto evidenti.
Esse sono segno di invecchiamento del tessuto e, quando molto precoci, potrebbero essere il primo segnale di una predisposizione generale all’invecchiamento quindi di una maggiore suscettibilità dell’organismo ad essere aggredito appunto dei radicali liberi.
La scienza moderna ha oggi individuato che questo meccanismo può essere scatenato da una prolungata esposizione solare, all’ambiente, all’atmosfera inquinata, all’ozono al fumo di sigaretta. In questi casi si formano composti pigmentati molto insolubili che si accumulano nella cellula fino ad infarcirla.
Nel corso della vita l’infiltrazione diviene sistematica, vengono colpiti organi tessuti fino a che le cellule perdono loro funzionalità.
I pigmenti che si manifestano sulla cute sono normalmente visibili dopo i cinquant’anni oppure possono comparire più precocemente su regioni cutanee precedentemente ed intensivamente esposte ai raggi solari.
In questa situazione ne risente anche il tessuto elastico connettivale che perde la sua consistenza ed elasticità e può facilmente portare la formazione di rughe particolarmente evidenti sul viso e sulle mani.
La degradazione delle strutture di sostegno, la trasformazione delle fibre di elastina, l’aumento del tessuto fibroso, l’ipoelasticità, rappresentano le tipiche alterazioni dei tessuti cutanei in corso di invecchiamento.
Se le macchie prima e le rughe poi sono causate spesso da quelle molecole senilizzanti che sono i radicali liberi, l’attenzione di molti ricercatori si è focalizzata sul problema di realizzare un efficace profilassi sistematica dei danni biologici indotti dalle reazioni a catena dei radicali liberi stessi. Vari studi sull’argomento hanno dimostrato che l’ingestione regolare di supplementi dietetici ad azione deattivante ed antiossidante induce un prolungamento della vita media e ritarda l’insorgenza delle alterazioni cliniche correlate con l’invecchiamento.
La prevenzione più efficace è quella che si ottiene con l’impiego di “cocktails” ottimalizzati a base di “scavenger” fisiologici (vitamina C ed E), di antiossidanti protettivi (aminoacidi solforati, estratto di lievito ricco di selenio, sali minerali ad azione chelante dei metalli pesanti).
La somministrazione di questi rimedi deve essere protratta per periodi lunghi dal momento che il ciclo generativo di radicali liberi è continuamente operante per l’intero corso vitale.