Da poco approvati dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema), i vaccini anti-Covid bivalenti adattati saranno presto i protagonisti della nuova campagna vaccinale per contrastare la diffusione del virus Sars-CoV-2. I nuovi vaccini sono tre, tutti con tecnologia a mRna, due di Pfizer-BioNTech e uno di Moderna.“Adattati” significa che sono stati realizzati a partire da quelli sviluppati per il ceppo originario del virus di Whuan, modificandone alcune parti per renderli efficaci nel riconoscere le mutazioni della proteina spike di alcune delle nuove varianti, in particolare quelle Omicron. Per “bivalenti” si intende che questi nuovi prodotti sono efficaci nell’offrire una protezione contro l’infezione da virus Sars-CoV-2 che porta le caratteristiche del ceppo originario e quelle di alcune delle varianti Omicron. Ci si può chiedere il perché del richiamo con i nuovi vaccini e se questi siano in grado di proteggerci di più rispetto ai vaccini precedentemente approvati. L’ Ema ha rilevato che “comparando i nuovi vaccini bivalenti adattati con quelli originari, i primi dimostrano una superiorità quantitativa di anticorpi neutralizzanti. Buone notizie anche per quanto riguarda la sicurezza. I dati dei trial su oltre mille persone con più di 18 anni non hanno mostrato differenze significative rispetto ai vaccini originari, naturalmente eventuali eventi rari potranno essere valutati solo a seguito della somministrazione in grande numero con le nuove campagne vaccinali». Importante anche un altro dato comunicato e cioè che i nuovi vaccini sono stati approvati solo per il richiamo, indipendentemente dal tipo di vaccino che sia stato somministrato nel ciclo primario di vaccinazione. E ancora, a detta degli esperti, non c’è un vaccino migliore di un altro tra quelli di nuova approvazione, poiché «i dati mostrano differenze minime nella quantità di anticorpi neutralizzanti prodotti dall’organismo a seguito della vaccinazione con un vaccino o l’altro. Un’ultima informazione, utile sia ai cittadini che intendono vaccinarsi contro l’influenza e contro Covid-19 sia agli addetti al lavoro che potranno vaccinare la popolazione: non esistono interazioni significative tra i due vaccini. Quindi è possibile immaginare la somministrazione di quello antinfluenzale e di quello anti-Covid in una stessa seduta vaccinale».