Si chiama pelargonium sidoides o “geranio africano”, ed è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle geraniaceae . Proviene dal Sudafrica ed è caratterizzato da un odore pungente molto simile a quello del geranio sui nostri balconi. Il fiore di colore violaceo ha cinque petali, mentre la forma allungata dello stelo ne determina il nome: in greco “pelagros” significa cicogna. I guaritori zulù hanno invece dato al decotto della radice di pelargonium un nome diverso: “umckaloabo’ parola che racchiude in sé un mix di due termini che significano “cura dei polmoni” e “malattia al torace”. Da qui deriva il termine kaloba che lo rende noto in Europa. Richiamando la storia di questo rimedio la sua notorietà in Europa si deve ad un maggiore dell’esercito britannico Charles Henry Stevens, arrivato in una colonia britannica in Africa nel 1897. Stevens si rivolse ad un guaritore Zulù che lo curo’ dalla tubercolosi con decotti di pelargonium sidoides. Il maggiore guarì e, al suo ritorno in Inghilterra, introdusse il geranio africano come cura essenziale contro la TBC. Ricca di cumarine, acido gallico e tannini, questa pianta svolge un’importante attività immuno modulante ed antibatterica contro i batteri Gram positivi e Gram negativi. Agisce attraverso la produzione di sostanze come il monossido di azoto, tossico per i batteri, e l’acido gallico in grado di attivare sia le cellule immunitarie che i meccanismi di difesa antagonisti delle infezioni. Il pelargonium inibisce anche la replicazione del virus attraverso un meccanismo d’azione basato sull’attivazione di macrofagi, le cosiddette “cellule spazzino”. Questo fitocomplesso è in grado di secernere e liberare interleuchine e TNF importantissimi attivatori della risposta immunitaria all’infezione. In caso di infezione asintomatica da SARS-CoV-2, il suo utilizzo può essere consigliato nei primissimi giorni, quando ci si trova nella fase virale ma non quella infiammatoria,in cui c’è un’esagerata attivazione dei macrofagi. Usato come decotto nelle debilitazioni post influenzali risulta inoltre efficace anche nelle tonsilliti , sinusiti e faringiti. La sua composizione fitoterapiche non presenta alcun effetto colllaterale e studi clinici condotti su adulti e bambini ne dimostrano l’ampia tollerabilità.